S’i’ fosse foco, arderei ‘l mondo — Cecco Angiolieri

S’i’ fosse foco, arderei ’l mondo;
s’i’ fosse vento, lo tempesterei;
s’i’ fosse acqua, i’ l’annegherei…

S’i’ fosse foco, arderei ‘l mondo

S’i’ fosse foco, arderei ’l mondo;
s’i’ fosse vento, lo tempesterei;
s’i’ fosse acqua, i’ l’annegherei;
s’i’ fosse Dio, mandereil’en profondo;

s’i’ fosse papa, sare’ allor giocondo,
ché tutti cristïani imbrigherei*;
s’i’ fosse ’mperator, sa’ che farei?
A tutti mozzarei lo capo a tondo.

S’i’ fosse morte, andarei da mio padre;
s’i’ fosse vita, fuggirei da lui:
similemente farìa da mi’ madre.

S’i’ fosse Cecco, com’i’ sono e fui,
torrei le donne giovani e leggiadre:
e vecchie e laide lasserei altrui.

{Cecco Angiolieri — S’i’ fosse foco, arderei ‘l mondo}

*Imbrigherei = metterei nei guai.

Note:

Cecco Angiolieri in questo famoso componimento sfoga la sua rabbia contro il mondo; afferma di volerlo distruggere, assumendo via via varie forme e identità: prima si identifica con gli elementi naturali dell’acqua, del fuoco, del vento, per sfogare la sua furia distruttiva; poi si identifica con le autorità del suo tempo, il papa e l’imperatore, per avere il potere di danneggiare e uccidere gli esseri umani.
Non risparmia nella sua invettiva neanche il padre e la madre, affermando che se fosse la morte andrebbe da loro, e se fosse la vita, invece, se ne allontanerebbe. Infatti lui ha tutto l’interesse che muoiano perché così erediterebbe i loro beni e non dipenderebbe da loro, che gli danno pochi soldi per i suoi stravizi.
Ma alla fine conclude che è solo Cecco, e come tale deve ridimensionare le sue azioni alla ricerca del piacere dei sensi: cercare donne giovani e belle, e lasciare le vecchie e brutte per gli altri.
il componimento si rifà al genere dell’improperium, dell’invettiva, ma il contrasto tra i toni esasperati e iperbolici con cui si apre, e la modesta conclusione, ne fanno un componimento più che altro scherzoso, da non prendersi alla lettera. Si tratta di provocazioni fatte al fine di divertire e anche prendere un po’ in giro se stesso. Il componimento può dunque intendersi non come un vero attacco polemico, ma come un divertissement.
Il buon Cecco era un uomo che amava soprattutto vivere e divertirsi.
L’immagine di poeta maledetto, asociale, iracondo che si erano fatti di lui i Romantici, non corrisponde al vero.

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