Funeral Blues (Blues in memoria) — W. H. Auden

Stop all the clocks, cut off the telephone,
Prevent the dog from barking with a juicy bone

Fermate gli orologi, isolate il telefono,
fate tacere il cane con un osso succulento…


Funeral Blues

Stop all the clocks, cut off the telephone,
Prevent the dog from barking with a juicy bone,
Silence the pianos and with muffled drum
Bring out the coffin, let the mourners come.

Let aeroplanes circle moaning overhead
Scribbling on the sky the message ‘He is Dead’.
Put crepe bows round the white necks of the public doves,
Let the traffic policemen wear black cotton gloves.

He was my North, my South, my East and West,
My working week and my Sunday rest,
My noon, my midnight, my talk, my song;
I thought that love would last forever: I was wrong.

The stars are not wanted now; put out every one,
Pack up the moon and dismantle the sun,
Pour away the ocean and sweep up the wood;
For nothing now can ever come to any good.

{W. H. Auden — Funeral Blues}

Blues in memoria

Fermate gli orologi, isolate il telefono,
fate tacere il cane con un osso succulento,
chiudete i pianoforti, e tra un rullio smorzato
portate fuori il feretro, si accostino i dolenti.

Fate fare cerchi lamentosi agli aereoplani lassù
scrivendo in cielo il messaggio “Lui È Morto”.
Allacciate nastri di crespo al collo bianco dei piccioni,
i vigili si mettano guanti di tela nera.

Lui era il mio Nord, il mio Sud, il mio Est ed Ovest,
la mia settimana di lavoro e il mio riposo la domenica,
il mio mezzogiorno, la mia mezzanotte, la mia lingua, il mio canto;
pensavo che l’amore fosse eterno: e avevo torto.

Non servono più le stelle: spegnetele anche tutte;
imballate la luna, smontate pure il sole;
svuotate l’oceano e sradicate il bosco;
perché niente adesso può più servire a qualcosa.

{W. H. Auden — Blues in memoria}

Commento:

Funeral Blues , nota anche come Stop All the Clocks (‘Fermate gli orologi’) è una poesia di W.H. Auden che fu inizialmente composta per commedia del 1936 The Ascent of F6; fu concepita con intenti satirici per il lutto di un leader politico. Fu poi riscritta diversi anni dopo come canzone per la cantante di cabaret Hedli Anderson, eliminando i riferimenti alla commedia. La seconda versione è stata pubblicata per la prima volta nel 1938 nella raccolta Another Time di Auden (1940) con il titolo ‘Funeral Blues’.

La poesia si contraddistingue per il ritmo dato dai molti verbi all’imperativo. Nelle prime due strofe ci sono richiami alla modernità (aeroplani, orologi, telefono), che la attualizzano nel nostro tempo. Nelle restanti due strofe, invece, i riferimenti diventano più universali e ‘cosmici‘ (mare, punti cardinali, stelle, luna, sole…), riconnettendosi ai temi sviluppati dalle ballate tradizionali.

La poesia è diventata improvvisamente molto popolare dopo essere stata citata nel film Quattro matrimoni e un funerale (1994): Matthew, un personaggio interpretato da John Hannah , la legge per intero al funerale del suo compagno Gareth. Da quel momento questa poesia è diventata molto famosa e ha risvegliato interesse per tutta la produzione poetica di Auden..

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