The Kingdom of God (Il regno di Dio) — Francis Thompson

‘Tis ye, ‘tis your estrangèd faces,
That miss the many-splendored thing…

Perché sono i vostri quei volti indifferenti
A cui sfuggono molti splendori…


The Kingdom of God 

O world invisible, we view thee,
O world intangible, we touch thee,
O world unknowable, we know thee,
Inapprehensible, we clutch thee! 

Does the fish soar to find the ocean,
The eagle plunge to find the air–
That we ask of the stars in motion
If they have rumor of thee there? 

Not where the wheeling systems darken,
And our benumbed conceiving soars!–
The drift of pinions, would we hearken,
Beats at our own clay-shuttered doors.

The angels keep their ancient places–
Turn but a stone and start a wing!
‘Tis ye, ‘tis your estrangèd faces,
That miss the many-splendored thing. 

But (when so sad thou canst not sadder)
Cry–and upon thy so sore loss
Shall shine the traffic of Jacob’s ladder
Pitched betwixt Heaven and Charing Cross. 

Yea, in the night, my Soul, my daughter,
Cry–clinging to Heaven by the hems;
And lo, Christ walking on the water,
Not of Genesareth, but Thames! 

{Francis Thompson — The Kingdom of God}

Traduzione italiana

Il regno di dio

O mondo invisibile, noi ti vediamo,
O mondo intangibile, noi ti tocchiamo,
O mondo inconoscibile, noi ti conosciamo,
Inafferrabile, noi ti stringiamo!

Vola forse il pesce per trovare l’oceano,
Sprofonda forse l’aquila per trovare l’aria,
Che noi chiediamo alle stelle in movimento
Se hanno notizia di te lassù?

Non dove le roteanti nebulose s’oscurano
O s’eleva la nostra coscienza ottenebrata!
Il fremito delle ali, se volessimo udirlo,
Urta contro le nostre porte suggellate a cera.

Gli angeli siedono nelle loro antiche dimore;
Se appena rivolti una pietra, ecco un’ala s’agita!
Perché sono i vostri quei volti indifferenti
A cui sfuggono molti splendori.

Ma (quando triste oltre ogni segno)
Piangi; e sulla tua perdita tanto cocente
Splenderà il brulichio della scala di Giacobbe
Piantata fra il Cielo e Charing Cross.

Sì, nella notte, Anima mia, mia figlia,
Piangi; – e aggráppati al Cielo, lungo i bordi;
Ecco, Cristo cammina sulle acque
Non di Genezaret, ma del Tamigi!

{Francis Thompson — Il regno di Dio}

 

Questa poesia di Francis Thompson è celebre perché un suo verso dà il titolo al libro A Many-Splendoured Thing, autobiografia di Han Suyin (1952); ne fu poi tratto il celebre film Love is a Many-Splendoured Thing (L’amore è una cosa meravigliosa) di Henry King del 1955. Il protagonista maschile, Mark, nel film cita esplicitamente questa poesia e il suo autore.

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